Il disco si presenta profondamente diverso dal precedente album Providence «sia in termini metodologici che sonori. Sunder è più ruvido, urgente e crudo, ma conserva comunque calore e carattere emotivo». «Queste tracce – dichiara il producer di Norfolk – sono come istantanee catturate in un singolo momento. Sono state tutte registrate su un vecchio Marantz, una Jupiter 6, una drum machine Broken Akai e uno Yamaha Reface DX.Fondamentalmente bastava registrare e vedere cosa accadeva, senza preoccuparsi di eventuali errori. Non c’è post-editing: sono tracce disordinate, ma adoro quell’energia».